Lettura e biblioteche scolastiche nel piano scuola: un appello promosso dal Forum del Libro

Immagine biblioteca scolastica

Logo Forum del LibroLa scuola della ripartenza emergenza Covid-19 ed emergenza lettura è chiamata a un’azione straordinaria di recupero della dispersione, dell’inclusività dell’azione educativa, dell’ampliamento delle conoscenze e competenze, mediante pratiche didattiche più ricche e differenziate, capaci di restituire motivazione e partecipazione attiva dei bambini e dei ragazzi.

Strumento fondamentale per questa azione è la biblioteca scolastica, pensata come centro culturale e spazio laboratoriale trasversale di servizi e attività attento anche alle esigenze di approfondimento degli interessi di studentesse e studenti.

Le biblioteche scolastiche chiuse nell’emergenza devono essere riaperte, la presenza di una biblioteca scolastica innovativa e funzionante deve essere la regola e non l’eccezione in tutti gli ordini e gradi scolastici e un’attenzione specifica deve finalmente essere rivolta al loro finanziamento ordinario, alle competenze professionali di chi se ne occupa, al loro ruolo nelle pratiche formative e di apprendimento.

Cinque provvedimenti per ripartire innovando

Per questo si chiedono che le misure legate a ripresa e rilancio della scuola dopo l’emergenza prevedano cinque provvedimenti specifici, peraltro perfettamente coerenti con il ruolo attribuito alle biblioteche scolastiche nella nuova legge sul libro e la lettura (Legge n. 15 del 13 febbraio 2020):

● costituzione presso il Ministero dell’Istruzione, eventualmente in collaborazione con il Centro per il libro e la lettura, di un ufficio biblioteche scolastiche e lettura a scuola, che possa seguire e monitorare con la necessaria continuità le attività in questo campo;

● impegno effettivo dei 2 milioni di euro già previsti dall’art. 5, comma 4 della legge sul libro e la lettura per la formazione dei referenti delle biblioteche scolastiche (1 milione per il 2020, 1 milione per il 2021), che non risultano ad oggi né impegnati né spesi;

● attuazione dell’art. 5, comma 2 della stessa legge, che prevede l’individuazione attraverso appositi bandi, per ogni rete di ambito, della scuola polo per il servizio bibliotecario scolastico di ogni ordine e grado. Anche in questo caso, la norma risulta a oggi inattuata.

● finanziamento di un bando dedicato alla costituzione, alla ricostituzione (dove necessario a seguito delle chiusure nel periodo dell’emergenza) e al funzionamento di biblioteche scolastiche innovative, in continuità con quanto fatto attraverso l’ormai lontana Azione #24 del Piano Nazionale Scuola Digitale e per un importo almeno pari a quello di tale azione;

● riconoscimento del ruolo organizzativo svolto dal referente di biblioteca, che dovrebbe far parte del team dell’innovazione presente in ogni scuola e potrebbe essere istituzionalizzato facendo riferimento al modello di altre figure già esistenti, come l’animatore digitale o il referente per l’educazione civica.

Se non ora, quando?

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